Nel parlare del dolore spesso si è portati (come è naturale fare) ad averne una visione negativa,
per cui la cosa che si ha più a cuore è il superarlo o ,in alternativa, farsi domande del tipo"perchè?come?"io credo che nel
trattare i sentimenti la cosa più giusta sarebbe VIVERLI anche perchè ciò che pensa al riguardo una singola persona (per quanto
saggia possa essere)non potrà mai essere una realtà del tutto oggettiva (visto che ,questo argomento,è la soggetività stessa).Comunque
non voglio dire che a me piaccia soffrire o che non mi ponga delle domande al riguardo ma ,semplicemente, mi piacerebbe affrontare
il dolore in quanto crescita...in fondo quello che siamo lo dobbiamo al modo con cui siamo riusciti,durante la nostra vita,ad
affrontare il dolore,non sono (sempre a mio parere) sentimenti come la felicità a cambiarci perchè questi ultimi sono un pò
come "il fine"che paradossalmente non può essere raggiunto con la volontà o decidendo di essere felici, mentre con la tristezza,la
rabbia(sentimenti che scaturiscono dal dolore)troviamo la forza per reagire(o decidiamo di non reagire)temprando così
il nostro carattere.Un'altro aspetto interessante sarebbe il dolore come mezzo necessario,ovvero il combattere per qualcosa
che si può raggiungere solo sacrificandosi(fisicamento o spiritualmente).
|